La chiesa fu fatta costruire intorno agli anni 1460 in stile gotico lombardo da G. Fasoli utilizzando anche materiali provenienti dalla chiesa di Santa Maria de Hortis, ormai diroccata a causa del trasferimento degli abitanti dal primitivo borgo di Santa Maria a quello attuale di Santa Caterina.
Circa 50 anni dopo la costruzione la chiesa era ormai cadente: grazie all’abate Scaglia, in visita pastorale, fu ordinato il restauro.
Agli inizi dell’800 ebbero luogo ristrutturazioni e modifiche: i fratelli Gautiero di Saluzzo eseguirono gli affreschi, mentre nel 1836 furono preparati dall’architetto Luigi Formento i progetti per il restauro della facciata e per il campanile.
La facciata presenta belle decorazioni in cotto, ma non tutte originali. L’interno ha tre navate rette da pilastri cruciformi. L’abside è rettangolare con volta a raggiera, interessante soluzione architettonica.
La chiesa di S. Caterina possiede una interessante raccolta di dipinti sei – settecenteschi. Ad un pittore di Savigliano della seconda metà del ‘600 si attribuisce un grande olio su tela rappresentante le Stigmate di S. Francesco che si trova in un ambiente laterale al coro (l’ambiente dietro l’altare). La tela del Battesimo di Cristo , posta al di sopra del battistero , è da collocare tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700 e potrebbe essere il prodotto di una bottega di pittori cuneesi.
L’abside ( la parte terminale della chiesa) gotica di S. Caterina ospita un grande affresco che rappresenta il martirio e la gloria della vergine alessandrina con in alto la Trinità . Ne è autore uno dei più interessanti pittori contemporanei piemontesi , il vigonese M. Baretta (1916-1987) che lo dipinse nel 1954. Baretta giunse alla realizzazione conclusiva dell’affresco dopo una laboriosa fase progettuale.
Nella chiesa è presente un pregiato organo dei fratelli Collino del 1825.
“L’arte a Vigone attraverso i secoli” di Cifani , Monetti , Cerato ed. Gribaudo