- Gennaio 16, 2019 Mario Antonaci
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- Canale Cavour, Ciclovia, Milano, Pista Ciclabile, Torino
La nuova ciclabile che affiancherà il Canale Cavour
Una pista ciclabile lunga 82 km collegherà Torino e Milano dal 2020, lungo il Canale Cavour. Un protocollo d’intesa per realizzarla è stato firmato da Regione Piemonte, province di Vercelli e Novara, parchi del Ticino, del Po, della Collina Torinese e del lago Maggiore e Canale Cavour.
Il Canale Cavour è una grande opera realizzata tra il 1863 e il 1866, ideata dall’agrimensore vercellese Francesco Rossi e riprogettata dall’ispettore delle finanze Carlo Noè, per incarico di Camillo Benso Conte di Cavour.
Ha origine dal fiume Po a Chivasso, viene integrato con le acque della Dora Baltea ed attraversa la Pianura Vercellese con andamento da sud-ovest verso nord-est. Sottopassa il fiume Sesia nel comune di Greggio e percorre poi la pianura Novarese da ovest verso est per terminare, dopo 83 km circa, con uno scaricatore, nel fiume Ticino nel comune di Galliate. La sua portata massima è di 110 m³/s (circa 110000 bottiglie da 1 litro al s) all’imbocco e 85 m³/s ad est del fiume Sesia.
La pista che correrà lungo il Canale Cavour arriverà a Galliate e al Ticino e, all’altezza di Turbigo, permetterà ai ciclisti di entrare nella pista già esistente che da Sesto Calende porta ad Abbiategrasso e da lì, lungo i Navigli, a Milano.
La ciclostrada sarà mediamente larga 3,4 metri come La Via delle Risorgive.
«I lavori più complicati e costosi sono le intersezioni con i canali che prendono l’acqua dal Cavour – spiega l’Ing. Spina, già progettista de La Via delle Risorgive e “papà” della nuova ciclabile – e gli attraversamenti come quello della Dora Baltea ma, soprattutto, del Sesia là dove il Canale, con una straordinaria opera qual è la “tomba sifone”, passa sotto il fiume. Lì è necessario costruire un ponte di circa 200 metri che assorbirà gran parte delle risorse complessive necessarie per l’intera ciclostrada: circa 25 milioni».