La cappella risale all’anno Mille e poi verosimilmente fu ricostruita e affrescata nel XIV secolo grazie all’interessamento di molte famiglie legate al ramo dei Savoia-Acaia. Gli affreschi sono rimasti occultati almeno dall’Ottocento, ma quasi certamente prima vennero imbiancati e maldestramente ricoperti di calce, usata come disinfettante durante la peste del Seicento. Recentemente sono stati scoperti grazie all’intervento di un’associazione di volontari e accuratamente restaurati a cura della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Piemonte
L’edificio è una cappella a navata unica. Ogni affresco ha uno o più stemmi della famiglia che lo ha commissionato. Sono stati individuate due famiglie e due pittori. Sulla parete destra del presbiterio sono emersi due cicli di affreschi. Il primo dei quali si estende anche sulla volta e rappresenta la morte e la glorificazione della Vergine; a sinistra di questo dipinto è invece raffigurata una crocifissione, in cui figurano, da sinistra, un santo monaco, la Vergine, Gesù e san Giovanni Evangelista.